Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici.
La stazione di transito di Carpeneda
Accanto alla chiesa si trova la segnaletica che ci invita a fare una deviazione per visitare la stazione di transito della teleferica, nota come stazione di Carpeneda. Seguiamo le indicazioni, arriviamo in prossimità del grande depuratore generale, seguiamo ancora le segnaletiche che ci invitano a camminare a bordo prato (per non calpestare l'erba) e arriviamo ai resti della stazione, che scorgiamo solo all'ultimo minuto, essendo coperta dalla vegetazione.
Da Carpeneda a Mezzomonte
Tornati sui nostri passi, alla chiesa di San Valentino, proseguiamo a valle seguendo quella che fu l'antica viabilità medievale, incrociamo ancora la strada statale che sale verso l'altopiano, la percorriamo (con la dovuta attenzione) per circa 200 m e (segnaletica) imbocchiamo il sentiero che scende nel bosco e dopo un lungo tratto tra latifoglie e resinose ci porta ancora a sfiorare la strada statale a valle dell'abitato di Peneri. Svoltiamo decisamente a sinistra, senza toccare l'asfalto, immettendoci nella carrareccia che in media discesa ci porta velocemente a Mezzomonte.
Con la dovuta prudenza, giunti nell'abitato, attraversiamo la strada statale, scendiamo per circa 20 m la ripida stradina che scende a valle, svoltiamo ancora a sinistra (segnaletica sul muro) percorrendo l'antica via che attraversa il paese, sbuchiamo sulla statale davanti la chiesa e, ancora con la dovuta attenzione (semaforo pedonale) la attraversiamo. All'inizio della piazza, di lato alla chiesa (segnaletica), imbocchiamo il sentiero che scende ripido a valle e che in breve, tra campi incolti, ci porta alla stazione di transito della Noz (grossi manufatti di cemento).
La stazione di transito della Noz
In questo punto, la stazione di transito aveva la funzione di tendere le funi portanti e di dare la spinta alla teleferica per guadagnare il versante e raggiungere la stazione di transito di Carpeneda. Sono ancora visibili le profonde fosse dentro le quali erano ospitati i contrappesi. Poco sotto ci immettiamo sulla strada comunale per Ondertol. Sul muro leggiamo la segnaletica descrittiva propria della stazione di transito, ammiriamo il bel capitello rurale del 1911 e, seguendo le indicazioni, seguiamo la comoda strada comunale che ci porta in fondo alla valle. Attraversiamo il torrent Rosspach e in media salita, in un gradevole ambiente boschivo, seguiamo la strada che ci porta fino all'abitato di Ondertol. In prossimità del maso, sulla sinistra, bel panorama sugli abitati di Mezzomonte di sotto e Mezzomonte di sopra.
La stazione di transito di Ondertol
Giunti nel centro del maso svoltiamo a destra (segnaletica) e scendiamo la ripida carrareccia che dopo circa 300 m ci porta alla stazione di transito di Ondertol. La stazione dispone di un suo pannello illustrativo. Era questo il punto in cui la teleferica pesante, deviava decisamente verso nord-est, oltre passava la valle del Rosspach e approdava alla stazione di transito della Noz.
Da qui partiva anche una teleferica da campo, leggera, che si inerpicava per il ripido pendio che porta alla cima del monte Finonchio, sopra Guardia, dove si trovava la prima linea austro-ungarica affacciata sulla valle di Terragnolo.
Il rientro
Visitata la stazione possiamo riprendere la via del ritorno. Torniamo al maso di Ondertol, seguiamo a ritroso la strada dell'andata fin dopo il ponte sul torrente Rosspach. Superato il ponte, dopo la curva, attenzione al sentiero che si stacca sulla destra (segnaletica) e che sale tra campi coltivati fino al piccolo abitato di Molino Nuovo. In prossimità della fontana, svoltando a sinistra (segnaletica), ci immettiamo sulla strada comunale che in media salita ci porta alla frazione di Dori. Sbuchiamo sulla strada provinciale Mezzomonte - Guardia, la seguiamo (segnaletica) svoltando a destra, la percorriamo per circa 200 m, poi, sulla sinistra (segnaletica) seguiamo la carrareccia che taglia il versante e che dopo circa 400 m si collega al tragitto fatto all'andata. Da lì inizia la lunga salita che ci riporta a Folgaria.
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